Ribellioni Possibili
di Luis García – Araus e Javier García Yague
traduzione Maria Pilar Peréz Aspa
in scena: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Mori, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo.
regia a cura del Collettivo L’Amalgama
con la collaborazione della
Civica Accademia d’Arte Drammatica "Nico Pepe" di Udine
si ringrazia Compagnia Atir
GALLERY
Nel Dicembre 2015, come allievi attori del terzo anno della Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe (UD), abbiamo sentito la voglia di scavare attorno al senso più concreto del fare teatro.
Questo senso trova strada nell'esigenza di avere a che fare con la collettività e con il ricreare comunità attraverso un atto condiviso. Proprio questo ci ha portato a creare un collettivo alla fine del nostro percorso di formazione e a scegliere Ribellioni Possibili, in seguito modificato e riadattato, come opportunità per restituire la gioia primitiva del fare teatro con il pubblico e per il pubblico, proprio come accadeva con il filò (quasi tutto, infatti, nella nostra messinscena avviene a vista, compresi i cambi tecnici e noi ci poniamo come portatori di una narrazione).
Dal surreale al mediatico, dalla semplicità della quotidianità al dramma di scelte sofferte, il carosello di Ribellioni Possibili si costruisce su un efficace e divertente meccanismo drammaturgico a cascata: tutto inizia dall’insignificante, ma decisa lotta di José Garcìa per riavere l’irrisoria cifra di 28 centesimi da un’importante compagnia telefonica, una lotta che nel suo dipanarsi tutto personale, incontrerà e trascinerà involontariamente con sé le ribellioni di tanti altri. Dall’atto di Garcìa nasce un vortice: ci si ribella contro un’ingiustizia, contro una burocrazia, contro un’educazione costrittiva, in un clima che ad un certo punto diventa comicamente delirante.
Da un lato gli eroi (Garcìa, Petra, Carmen, Luis, Ana), che combattono per un principio e cercano di sottrarsi al giogo dell'indifferenza o della rassegnazione, dall’altro la schiera dei personaggi appartenenti al sistema: l’avvocatessa, il capo, il dottore, il poliziotto. In mezzo ai due schieramenti e alle loro opposte ragioni, starà a fare da arbitro e da potente cassa di risonanza, la televisione.
Quello che più ci ha colpiti di questo vortice di ribellioni, parossistico, quanto a tratti inefficace, è che le cose sembrano sciogliersi solo quando i personaggi riescono a deviare il loro percorso di ribellione dal proprio punto di partenza; non a caso, quella di Ribellioni possibili è una chiusura dolce amara, che se restituisce speranza da un lato, interroga su compromessi, perdite e contraddizioni dall’altro. Forse a dire che è l’incontro con la ribellione dell’altro ad essere davvero rivoluzionario.
Festival Vicino/Lontano (UD),
Stagione 2016/2017 di TSU-Teatro Sosta Urbana (UD)
Stagione di TARSI Teatro (Lovaria di Premariacco-UD).
Rassegna OFF - Festival VeniceOpenStage (VE).